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giovedì 8 gennaio 2009

ESCLUSIVA: OneDrop, intervista e video

Girovagando per You Tube si trova sempre qualche video interessante: è il caso di Fermata AMT, un cortometraggio realizzato dalla One Drop Studio, una piccola casa di produzione mediatica indipendente (www.onedrop.it). La particolarità di questo video è di essere stato interamente realizzato a bordo di un mezzo AMT, dove si svolge la storia di questi due ragazzi, appena adolescenti presi dal dubbio di tutti i giovani: provare a legare.

Ho cercato subito di stabilire un contatto con chi aveva realizzato il video, o per lo meno lo avevo uppato sul "tubo", trovando molta disponibilità da parte loro e quindi da questo nostro incontro nasce l'intervista che andrete a leggere.

Metrogenova: Per prima cosa vorrei ringraziarti per la disponibilità. Credo che questi piccoli contributi filmati rendano davvero chiaro come strumenti di condivisione, YouTube nel vostro caso, possano aprire al grande pubblico anche realtà di nicchia. Noi siamo un'associazione di cittadini che si sono "imbarcati" nell'avventura Metrogenova per, prevalentemente, parlare del trasporto pubblico: criticità, organizzazione, programmazione ma anche semplice vitalità. Il trasporto pubblico fa da "scenario" alla vita di tutti i giorni e quindi la realizzione di questo piccolo lavoro, oltre che a suscitarci interesse per il tema trattato, dimostra come un semplice mezzo di spostamento, come un bus, possa trasformarsi in qualcosa di più, in una storia. Da cosa nasce l'idea di un "corto" che ha come sfondo un autobus urbano?

OneDrop: Una sera d'inverno del 2001, a Bologna, dove studiavo astronomia, mi capitò di dover prendere un autobus per il centro. Lì sopra, seduta, c'era una ragazza mora con un cappotto scuro e curiosi calzini azzurri. Non ricordo nessun altro particolare, ma un paio di sorrisi ce li siamo scambiati. L'idea di questo corto è nacque così.

Metrogenova: Autobus quindi come sfondo di una storia, con il suo arredo interno, la brevità del tragitto, la fugacità. Quali di queste dinamiche entrano nel vostro racconto?

OneDrop: L'autobus era lo sfondo naturale per una storia nata proprio su un tale mezzo, mentre l'arredo interno è stato considerato solo dal punto di vista della fotografia. Sebbene la possibilità di girare un corto su un mezzo più datato ci avrebbe permesso di dotare il corto di un ambiente meno freddo e più caratteristico, i bus recenti consentivano di girare il tutto senza l'uso di illuminazione ausiliaria, cosa che su un autobus urbano in pieno movimento sarebbe stata problematica.

Metrogenova: Autobus anche come una specie di "set mobile". La caratteristica di spostarsi propria del mezzo ha influito in qualche modo sulle scelte di regia e sulle tecniche di realizzazione del corto?

OneDrop: Il regista ha proposto una giornata di prove tecniche, senza gli attori, per verificare la fattibilità del corto. Il movimento della telecamera dovuto al barcamenarsi del bus nel traffico cittadino era accettabile; le luci interne degli autobus più recenti erano sufficienti ad illuminare la scena; lo spazio era un po' stretto ma permetteva di gestire le inquadrature quasi come le avevo immaginate. Una volta visionate le prove tecniche abbiamo capito che poteva venirne fuori un lavoro accettabile

Metrogenova: nel vostro lavoro il tempo narrativo è scandito da suoni "reali": il motore, uno squillo, un sms in arrivo. Nel vostro relazionarvi quotidianamente agli spostamenti in autobus sentite che suoni come questi caratterizzino i vostri tragitti abituali?

OneDrop: Certamente. Non è stato nemmeno troppo difficile gestire il rumore del motore a livello di missaggio audio, perché il suono era piuttosto uniforme. La parte più difficile, semmai, è stato riprodurre la campanella della fermata prenotata, perché sull'autobus era muta! Abbiamo usato un piccolo microfono da computer e un bicchiere di cristallo toccato con un cucchiaino... il tutto comodamente seduti davanti al pc una volta finite le riprese.

Metrogenova: questo dimostra come anche con mezzi semplici si posso ovviare a problemi "tecnici". Genova ha centinaia di linee e tragitti, ognuno un piccolo mondo a sé. La scelta di ambientare la vostra storia sulla linea 45, quindi a Sturla, in tarda serata è frutto di un pensiero specifico?

OneDrop: La scelta dell'orario e della linea è stata puramente tecnica. Con la luce esterna fortemente attenuata abbiamo potuto giocare sui riflessi dei vetri, un particolare a cui tenevamo molto: il fatto che i due ragazzi potessero guardarsi, spiarsi, e scambiarsi sorrisi anche di riflesso ci permetteva di diversificare le sequenze e le inquadrature, oltre che a raccontare questo particolare così come mi era capitato a Bologna. La linea 45 è stata scelta perché particolarmente familiare al regista. Il fatto di poter usufruire del capolinea in un ambiente cittadino (con case, persone, marciapiedi) ci ha aiutato nelle scene iniziali, quando l'entrata del ragazzo andava ripetuta più volte, sia dall'esterno dell'autobus che dall'interno.

Metrogenova: Nella realizzazione di questo video, l'Azienda (AMT), ha collaborato nel concedervi le autorizzazioni?

OneDrop: Questa domanda mi permette di continuare il discorso sul capolinea. Avendo in mente una produzione puramente amatoriale, una specie di presa di confidenza dei nostri mezzi, ci siamo mossi confidando unicamente nella cordialità degli autisti, che puntualmente è arrivata. Al capolinea un autista ha acconsentito a tenere aperta l'entrata centrale, benché a norma di regolamento potesse farlo solo con quella anteriore. Un altro autista ha ironizzato sulla copertura mediatica data ad un loro
sciopero di qualche settimana prima: "Dovreste riprenderci quando non guidiamo!"

Metrogenova: Il "corto" è stato filmato in un'unica soluzione o sono stati necessari stacchi e riprese, magari cambiando anche mezzo?

OneDrop: Abbiamo cambiato circa quattro autobus per filmare le scene iniziali e finali, cioè quelle in cui il ragazzo saliva e scendeva dall'autobus. Le scene centrali invece sono state girate su un unico mezzo. Abbiamo avuto qualche difficoltà al capolinea, perché non sempre i mezzi erano uguali: a volte il bus successivo era un vecchio modello. Questo ha anche rallentato leggermente le riprese.

Metrogenova: siete stati disponibilissimi, un'ultima domanda. L'autobus è un forte attrattore sociale, la possibilità di raccontare storie è teoricamente infinita. Avete in progetto altri lavori simili, magari cambiando soggetto?

OneDrop: Ormai prendo l'autobus quotidianamente per recarmi al lavoro. Se capiterà qualcosa di interessante o divertente, proporrò al regista un sequel (ride)

Metrogenova: grazie ancora per la vostra cortese disponibilità.

Ora ecco finalmente il video



Lordtiranus

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