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martedì 11 novembre 2008

Uomo e paesaggio

“Landscape” means an area, as perceived by people, whose character is the result of the action and interaction of natural and/or human factors ("Convenzione europea del paesaggio", versione ufficiale in inglese del Consiglio d'Europa, Articolo 1)

Con questa definizione il consiglio d'Europa definiva il paesaggio, ovvero un'area così come viene "percepita" dalle persone, il cui carattere deriva dalle azioni e dalle interrelazioni tra fattori umani e naturali. Quindi il concetto di paesaggio esula dalla mera idea di una veduta, di uno scorcio. Un paesaggio potrebbe essere un terrazzamento tipico delle Cinque Terre, piuttosto che i Sassi di Matera, piuttosto che la campagna poco urbanizzata e regolare del centro Francia. Interrelazione tra natura, contesto naturale, e uomo. Noi, legati al tema del TPL, forse siamo poco dentro a tematiche di questo stampo, adatte forse più a geografi da salotto, ma oggi vorrei proporvi una serie di immagini, disponibili in rete, che riescono secondo me a far entrare il concetto di paesaggio nel nostro ambito di trasporto pubblico. Le immagini sono tratte dalla Russia e rappresentano fermate di bus perse nella steppa fredda:

Questa immagine, scattata a Merv in Turkmenistan, rappresenta il tipico stile costruttivo delle ex-repubbliche russe dell'Asia centrale, con forme che riportano al culto islamico e all'utilizzo di colori particolarmente caldi. Tutto intorno, praticamente il nulla.

Altra bella immagine di come convivano insieme aspetti naturali (si noti anche il cielo plumbeo) e sociali: questa costruzioni di un bianco candido si scontra con le molte simbologie del comunismo russo, la stella e uno stilizzato "falce e martello". Questa foto è stata scattata a sud di Kokshetau, in Kazakistan.

Questa costruzione, dal ricordo vagamente indiano d'America, con questa tenda stilizzata si discosta fortemente dalle immagini precedenti: sullo sfondo il canyon Charyn in Kazakistan. Le illustrazioni rappresentano degli alberi stilizzati, delle colombe bianche (simbolo di fratellanza) e due figure, un uomo adulto e un bimbo che regge una bandiera rossa: pace e progresso, due basi della vecchia ideologia comunista.

Cambiando contesto naturale, ci troviamo sempre in Kazakistan ma sui Monti Altay, cambia anche l'esigenza costruttiva. In pieno contesto agreste ecco una costruzione piccola, sobria quasi anonima con il richiamo (la figura a sinistra) al mondo contadino. La linea che transita non deve essere molto frequentata, allora il gabbiotto viene usufruito da un ignaro passeggero...



Le ultime due fotografie potrebbero essere elevate a manifesto del minimalismo. La prima, scattata nel pieno del Kazakistan, sembra essere nelle sue forme ridotte all'essenza un animale pronto a spiccare un balzo, pur essendo immobilizzato dal pesante calcestruzzo, la seconda, scattata nella campagna lituana ricorda una stanza, senza mobilio a parte la panca e quella che pare una porta, posizionata quasi ad ostruire il passaggio creato dalle scale.

Queste immagini sono state scattate da Christopher Herwig, fotografo con un bellissimo sito internet che vi consiglio (www.herwigphoto.com), raccolte tra il 2002 e il 2006, grazie ad un viaggio in bicicletta attraverso i paesi baltici, giungendo poi a San Pietroburgo e in seguito nei pressi dell'Asia Centrale. Sul suo sito trovate la serie completa di 19 immagini che hanno dato vita alla presentazione "The Soviet Roadside Bus-stop, Departure from the common and boring, Next stop the wild and crazy".

Lordtiranus

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