Esistono certe cose su internet che fanno tremare i polsi: blog, forum e siti personali al confronto sono dei piccoli Davide davanti ad un immenso Golia, alto circa due milioni di dollari alla settimana. Si avete capito bene. Sto parlando di Facebook, un sito che definire allucinante è quasi riduttivo per il potere quasi demoniaco che espande a milioni di utenti sparsi per il globo. Per chi non lo conoscesse Facebook è quello che viene definito un social network, ovvero
una rete sociale che consiste in un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari.
Tutto questo meccanismo di Facebook è stato "inventato" nel 2004 da tale Mark Zuckerberg, all'epoca diciannovenne e studente presso l'università di Harvard, e consiste in una rete, pressochè illimitata di contatti tra "amici" permettendo il continuo scambio di ogni genere d'informazione: foto, multimedia, parole e probabilmente insulti, ci sono gruppi eterogeni e quelli ai limiti della convivenza civile. Tutto quello che potete pensare (pornografia esclusa) dentro questo calderone si trova, giochini, trilli e vari amenità. Dove sta l'utile? Vorrei sapere l'inglese abbastanza bene da poterlo chiedere al nostro Mark, in quanto il suo "figlio" spia la vita delle persone 24 ore su 24, sette giorni alla settimana e basta. Nulla si può nascondere, tranne alcune comunicazioni private, tutto viene spiattellato in prima pagina, questo stesso topic verrà messo (in automatico...) nella mia bacheca e consultabile dai miei "amici", in realtà persone che frequentavo coattamente anni e anni fa, ma che questo aggregatore di menti ricompone come un gelido puzzle, in barba ai reali rapporti umani. Ecco infatti che potresti ritrovarti "amico" di uno stronzolo di cui non sentivi parlare dalle scuole medie, dello sfigaticcio che tutti prendevano in giro, scoprire che quelli che reputavi teste di cocco sono diventati dj, professionisti o aspiranti manager, che le ragazze più cozze della scuola fanno le PR in Versilia o semplicemente che tutto è rimasto tale e quale. Cambia tutto affinchè non cambi nulla. In quel momento ti prende il panico. Scopri nomi e cognomi che i cassettini della mente avevano accantonato, ti riscopri vulnerabile nella stessa intimità, e non puoi fare altro che arrenderti davanti alla disarmante forza di questi sistemi. Unica difesa è "abbellire" il tuo spazio, farlo il più tuo possibile con frasi ad hoc, musica condivisa, il tutto senza renderci conto di come queste bestialità annullino i rapporti umani, ci rendano schiavi di tastiera e schermo, di come un avatar possa sostituire il nostro volto e un nickname il nostro nome, la nostra storia. Crediamo che un nome particolare possa nascondere le nostre verità, le nostre bugie e le malefatte, ma tutto è vano davanti ad un sistema che tutto vede e tutto può, persino decidere per noi, decidere chi può o non può essere nostro amico. Come diceva il mai troppo compianto Giorgio Gaber tutti contro ai conformismi e ai conformisti, senza renderci conto che siamo noi gli stessi di cui parliamo male. Insomma questo nuovo mondo fa schifo? Forse si, ma ditemi la vostra sulla mia pagina di Facebook...
Lordtiranus
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