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venerdì 3 ottobre 2008

Chi suda il salario, chi muore al lavoro

Quasi 35 anni fa Rino Gaetano pubblicava un 45 giri dal titolo "Ma il cielo è sempre più blu", canzone orecchiabile ed ironica su come se la passavano gli italiani a metà degli anni Settanta, il riccone, il poveraccio, chi "giocava" (e lo fa tuttora) a Sanremo, chi odia (e lo fa tuttora) i terroni e chi purtroppo, come tuttora, suda il salario e muore al lavoro. Senza entrare nella solita polemica tanto cara ad una certa Sinistra da salotto, credo che mai, come negli ultimi dieci anni, si sia assistito ad una simile ecatombe da parte di uomini e donne intente a fare il loro mestiere, a guadagnare molte volte quei quattro nichelini per tirare a campare. Forse queste notizie ora sono solo amplificate dai media, mentre invece prima tutto passava sotto silenzio o quasi: citando Gaber c'è sempre il gusto della lacrima "in primo piano". L'ultima tragedia tocca la nostra città e mi sono sentito scosso nel mio intimo in quanto avvenuta in una zona che in alcune occasioni ho visitato, anche per l'università. Sto parlando della discarica di Scarpino. Non so se tutti conoscono il posto: pensate ad un cuneo che dall'alto delle colline scende per metri e metri a valle verso Sestri P. con ruspe e ribaltabili all'opera tra strati e strati di immondizia pressata, accatastata e martoriata dai gabbiani. Questo ragazzo di 33 anni è volato a faccia in giù in un pozzo per il recupero dei biogas, che spiegati brevemente, sono le esalazioni che produce la fermentazione della spazzatura, gas che vengono "raccolti" da tubature principalmente per evitare rischi d'esplosione. Non voglio nemmeno pensare a cosa possa passare nella testa di uomo, che per 4-5 secondi si vede calare nelle tenebre di un pozzo carico di biogas, con temperature di oltre 65-70 gradi mentre il limpido del cielo si fa più piccolo, si sfoca e poi sparisce. Nella mia testa il ricordo dell'odore nauseabondo in superficie, pensate cosa può esserci in una cavità di quasi 20 metri, completamente circondati da spazzatura in decomposizione magari da anni.

Mentre impazzano le scelte politiche per un migliore uso dei rifiuti, cercando con fatica di inculcare nella testa della gente l'importanza in primis di un'efficace raccolta differenziata, di convincere le stesse aziende produttive a ridurre imballaggi, plastiche inutili e di tipi differenti sullo stesso prodotto, si trova ancora tempo per spezzare vite giovani, con lo stesso schifo che lentamente sta avvelenando la vita di tutti.


Questo pezzo è dedicato a Nino Emiliano Cassola, precipitato in un pozzo a testa in giù di 18 metri nella discarica di Genova Scarpino.

Lordtiranus

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