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Archeologia Metropolitana
(30 ottobre 2009 - 14 febbraio 2010) (in corso!)

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sabato 7 giugno 2008

FIGGI DE ZENA 1

Noi parliamo sempre di mobilità, di flussi pendolari e di tutte queste altre cose che in fin dei conti sono aride, pur rimanendo interessantissime e ugualmente importanti. Voglio aprire un simpatico (spero) angolo di genovese nel nostro blog perchè, oltre di freddi calcoli, linee sotterranee, vetture eccetera si riscoprà il piacere di leggere, di scrivere e di sentir parlare in genovese, la nostra lingua, la nostra storia e il nostro modo di vivere le situazioni: la ricetta è semplice, un filo di mugugno, qualche pizzico di ironia sempre (o quasi) bonaria e quell'amore-odio viscerale verso la propria città, con i suoi pregi (visti da tanti) e difetti (non visti da tutti!).

Innanzitutto un po' di storia del nostro dialetto. I Liguri, nostri avi remoti, venivano già citati da vari autori nei primi anni dopo la nascita di Cristo, un nome su tutti il famoso geografo greco Strabone, che nella sua opera Geographia, parla dei Liguri come una popolazione non celtica ma affine per usanze e stile di vita. La storia dei nostri antenati si perde però ben più indietro nei tempi, facendo risalire le proprie origini fino a 25.000 anni fa. Sicuramente non gli ultimi arrivati!
I nostri avi non si accontentavano però della sola Liguria, infatti la loro zona era ben più estesa e sconfivana nell'attuale Provenza, nella Pianura Padana e forse oltre alla Toscana odierna, fino al centro Italia. Solo l'avanzare dei Celti prima e poi dei Romani portò, grossomodo, all'attuale zona d'appartenenza: non fu per nulla facile però domare questa popolazione così forte della propria indipendenza, tanto che si hanno notizie certe della presenza di truppe Liguri a fianco di Annibale contro gli stessi Romani. Pur essendo visibilmente più agguerriti e preparati i Romani subirono una clamorosa sconfitta nel 186 aC nella valle del Magra, provocando oltre 4 mila morti nell'esercito romano, tra cui anche un console, tale Quinto Marzio. La resistenza, pur se continuata a lungo, venne poi meno e nel 30 aC la Pace di Augusto mise fine alle ostilità: i Liguri si "persero" nell'Impero Romano, assorbiti insieme alle altre popolazioni italiche conquistate.
Ma come parlavano gli antichi Liguri? Difficile dirlo, anche perchè i resti archeologici giunti fino a noi sono scarsi e troppo limitati per dare una risposta. Quello che si sa è che la lingua era sorprendentemente simile alle lingue celtiche, ulteriore dimostrazione degli scambi avvenuti tra le due popolazioni. Interessante come il nome del più antico e principale pagu Ligure (ovvero tribù, gruppo), cioè Genova, presenta abbastanza chiaramente la radice del nome *genu- (comune a Genava o Ginevra) col significato di mascella, bocca per la conformazione idrogeologica del suo primo sito di urbanizzazione in un'ansa particolarmente arcuata nei pressi della foce di un fiume.
E ora? L'odierno Ligure viene da tutta una serie di tradizioni orali prese in giro per il Mediterraneo, parole che vengono dall'arabo, dal francese persino dall'ebraico. S'identifica principalmente con il dialetto parlato a Genova, in quanto il più documentato, il più "pulito" e ovviamente quello con maggiori basi letterarie.

Chiudo qui la prima "lezione" con un proverbio particolarmente azzeccato per me, infatti domani sono invitato ad un matrimonio!

A cuæ de spusâ a l'è comme quella de cagâ; quande a ven, bezeugna andâ.
(La voglia di sposarsi è come quella di ... (beh avete capito!); quando viene, bisogna andare)

Lordtiranus

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