
Motivi idrogeologici. Quelle terre sono infatti alluvionali e affondarci dentro, a decine di metri di profondità, due piloni alti 400 metri e i relativi blocchi di ancoraggio, per un totale di circa 500mila metri cubi di cemento, può essere solo foriero di grave dissesto idrogeologico. Inoltre, dagli scavi verrebbero fuori ben otto milioni di metri cubi di materiale, con il problema del suo collocamento. Senza contare che la zona è altamente sismica.
Motivi logistici. Non si considera ancora minimamente le strade e le ferrovie da rifare nel raggio di decine di chilometri dal ponte, in ambo le regioni, in viadotto e galleria, per consentire la salita soprattutto dei treni (praticamente, in Calabria vanno rifatte tutte le linee ferroviarie tra Gioia Tauro e Melito Porto Salvo) e in maniera che puntino verso l’entroterra salendo progressivamente di quota per imboccare il ponte). Della valutazione dell’impatto economico diretto di queste opere nel progetto esecutivo del ponte c’è traccia marginale, di quello indiretto (impatto ambientale, dissesto idrogeologico) nessuna traccia.
L'attraversamento. Una fretta necessaria? Oggi un auto che passa lo stretto impiega 25 minuti, salvo tre o quattro giorni l’anno che ci sono code agli imbarchi. Domani col ponte un auto impiegherebbe 5 minuti a cui dobbiamo aggiungere però il tempo di attraversamento dei caselli, insomma opera faraonica per risparmiare si e no un quarto d'ora?.
Discorso treni: oggi impiegano poco più di un’ora per attraversare lo stretto. Il risparmio di circa un'ora una volta attivo il ponte è da far ricadere sulle 13 ore necessarie tra Palermo e Roma e sulle 18 tra Palermo e Milano. Non sarebbe più utile utilizzare una piccola parte degli investimenti del ponte per migliorare la Palermo-Messina, con un risparmio di tempo più consistente. Sapete quanto tempo è necessario per raggiungere lo stretto dagli angoli della Sicilia? Più di 3 ore da Palermo e quasi 4 da Siracusa (con cambio a Catania)!
Discorso vento: il ponte, sospeso a decine di metri da terra, per resistere alle raffiche di vento tipiche della zona, secondo i dati ufficiali dovrà oscillare di 12 metri in orizzontale e 9 in verticale: Si ammette ufficialmente che i giorni di chiusura annua della struttura per vento forte dovranno essere tra 30 e 40, giorni in cui il traffico, attratto in zona dal ponte, dovrà essere dirottato sui traghetti, ammesso che questo servizio esista ancora o almeno non ridimensionato.
Discorso mafia: sembra forse fin troppo scontato questo riferimento, ma data la triste situazione italiana in questo campo non si può tralasciare. La realizzazione del ponte dovrebbe durare (secondo l'illuso Matteoli) circa 7 anni, dal 2009 al 2016 per la modica spesa di circa 6 miliardi di euro, questa fiumana di soldi ovviamente sarà gestito da imprese italiane e straniere, con la solita logica di appalti e sub-appalti facendo ingrassare i ben noti ingranaggi oscuri.
Il ponte è una tragedia voluta per favorire le amicizie, lontanissimo dall'utilità tanto decantata, fuori scala, fuori da ogni logica di impatto ambientale ed economico.
I cementari sono scatenati, si salvi chi può....
Lordtiranus
(parte dei dati sono stati ricavati dal sito: www.nopontestrettomessina.it)
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