
Così cantava Paolo Conte in una delle sue più famose canzoni che celebra il "legame" tra le genti del Monferrato, della Bassa e i genovesi; a volte un legame fatto anche di incomprensioni e piccole malignità (anche se bonarie). Perché amare Genova? Difficile dirlo, ma sicuramente questa città crea una passione viscerale, che nonostante lo schifo quotidiano di malcostume, traffico e chiusura mentale, la rende irresistibile. Troppo facile, direte voi, parlarne bene quando è la "tua" città, il velato (a volte neanche tanto) campanilismo fa vedere la biblica pagliuzza negli occhi altrui celando la trave che sta nei propri. Ecco la soluzione, mostrare cosa può dire un amico che abita lontano. Le righe che seguono sono tratte dal percorso d'esame di maturità 2006-2007 di Guido (lo travate sul nostro forum celato dietro al nome Letimbrus), un amico di Siena che alla nostra città a voluto dedicare questo omaggio che con grande piacere vi mostro:
Perché Genova?
Molto spesso sentiamo parlare di questa città in toni non proprio entusiastici: come sede di bande di spacciatori e sfruttatori della prostituzione, come covo di delinquenza sugli autobus e nei vicoli, come pozzo senza fondo di contributi statali per la costruzione della metropolitana, come città profanata nel paesaggio dalla Sopraelevata, come città – scenario delle violenze del G8 e così via. Ma se ci si prende un po’ di tempo per riflettere e, perché no, un intero fine settimana , ci si accorge subito di come tali voci siano esagerate e non corrispondenti alla realtà: basti pensare alla moderna e centrale Piazza Dante, le cui costruzioni ricordano l’EUR romano, alla mondana Via XX Settembre, alla recentemente restaurata Piazza De Ferrari, al Porto Antico e all’Acquario, solo per citare i luoghi più famosi. Il centro storico poi, il più grande d’Europa (inserito tra il patrimonio dell’UNESCO), racchiude numerosi scorci caratteristici e inaspettati e, certe volte, sembra di perdersi in un vecchio paese della nostra Toscana. Questo basterebbe per cominciare a mettere da parte i dubbi ed esaminare tutto il contesto “città” con occhio obbiettivo, come io ho fatto con immenso piacere, godendomi il piacere di scoprire, poco a poco, una città per me “nuova” e ricca di storia e curiosità. (...)
Perché Genova?
Ti t'ê nasciûo e t'æ parlou spagnollo,
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